lunedì 29 settembre 2008

PARA VOS



Lei correva perchè era in ritardo, con la borsa in mano attraversò bruscamente la strada e riprendendo fiato pensò dentro di sè che una sorpresa in fondo non ha tempo, specie se inaspettata.


Così entrò in quella stanza piena di specchi e subito lo vide. Non la sua immagine riflessa, vide proprio lui e gli sorrise.

Lui non la riconobbe subito forse perchè era cambiata tanto dall'ultima volta o forse perchè adesso lei assomigliava più all'idea che aveva di se stessa, soltanto adesso poteva essere davvero lei.
Lui le andò incontro baciandole le guance e lei venne accarezzata da quel profumo che non si dimentica e dall'azzurro degl'occhi di lui.


Fu un attimo, solo un attimo.

Il resto fu musica e mani che si toccano quasi a chiedere permesso. Fu turbamento e emozioni. Ed emozioni che turbano.

Forse la turbavano perchè non era ancora abbastanza forte per sapere quale direzione prendere. Non sapeva se fosse stata più saggia la strada dell'azione o quella dell'attesa.


Lei ripensava a quegl'occhi e a quelle mani e sapeva che avrebbe desiderato un gesto in più per sapere come muoversi.
Ora, la paura di sbagliare di nuovo la induceva a restare immobile, vigile ad ogni battito.


Ma capitava che lei ripensasse a quegl'occhi chiari e a quanto le avevano donato in quel poco tempo.
A quanto il volto di lui sapesse parlare senza che le labbra si muovessero.

Lei aspettava...ma il suo non era un aspettare passivo. Semplicemente lo voleva aspettare per capire se i loro passi potevano esistere in una sincronia. Voleva aspettare per capire se riusciva a decifrare la direzione dei suoi di passi, anche ad occhi chiusi, proprio come le aveva insegnato lui.


Così si sedette, e restando a piedi nudi, lo cercò con lo sguardo, anche se, se fossero stati soli, lei avrebbe voluto dirgli tante cose.

domenica 28 settembre 2008

USURPATRICE!!!!


Chiediamo a quelli di Comete gioielli di cambiare la modella e metterci la sottoscritta???? :-)

Che mica verrebbe una brutta pubblicità eh....

mercoledì 24 settembre 2008

Questione di calzini


Stamattina, impastata dal sonno e dalla fretta, mentre mi vestivo, devo aver preso due calzini di due colori diversi. Uno nero e uno blu. Nella penombra sembravano uguali ma poi, con la luce del giorno, mi sono accorta della notevole differenza.



Apparivano simili ma sono assolutamente diversi. Non centrano niente l'uno con l'altro.



La penombra mi ha ingannata ma la luce del sole ha reso tutto molto chiaro.



Ecco, io forse sono un pò come quel calzino nero...ne vorrei uno vicino non dico come me, ma perlomeno simile. Perchè se a primo impatto forse mi ingannerò ancora tra una vasta gamma di grigio scuri e di blu, poi a lungo andare, col colore che sbiadisce, la differenza si farà sempre più forte.

giovedì 18 settembre 2008

Cercandomi

Mi sono guardata dentro, è bastato chiudere gli occhi, e ho visto che mancava qualcosa.

Inevitabilmente una parte di me è andata via. Non c'è più. C'è stata una collisione così forte tra mente, cuore e i miei mille vorrei, che qualcosa si è rotto.


Forse non è essenziale quella parte per andare avanti, mi renderà semplicemente diversa.



Poi, mi sono resa conto che quella fetta di Sara ce l'hai te. Inutile cercare.


E in mezzo a questi pensieri che s'accavallano uno sull'altro, a riportarmi nella realtà che mi vedeva seduta su un tappeto di gomma blu, la voce di G, poco più di un anno che, ingannato dalla mia nuova capigliatura vista di spalle, mi chiama mamma.


Ci sono andata molto vicina a quell'emozione che dicono si senta. Poi, un sorriso e un nuovo pensiero, stavolta felice. La vocina di G mi ha proiettato in un tempo diverso, in un tempo che spero, un tempo che sento mio.

martedì 16 settembre 2008

Superpoteri

Molti di voi ignoreranno il fatto che, da sempre, stravedo per lui...

Si si, Spiderman! Il timido Peter Parker, sul quale nessuno avrebbe scommesso 'na lira che scopre di avere dei superpoteri e da lì in poi le cose cambiano....

Chiacchieravo con Lauretta e ci chiedevamo quali super poteri ci piacerebbe avere...sarò onesta, ormai mi conoscete, non ho peli sulla lingua (solo un piercing). Andiamo per ordine:

- Moltiplicatore di euro: per non sentirmi in colpa quando spendo troppi soldi, per togliermi tutti gli sfizi e, scemate a parte, provare a rendere concreto qualche sogno

- Teletrasporto: perchè quando ho voglia di mare non mi va di andare a Ostia, meglio agghindarsi ben bene e chessò, trovarsi su una spiaggia californiana in mezzo a surfisti fighi.

Fare giusto un salto dove dico io per dare un calcio nei maroni a chi dico io, e lasciarlo..come dico io, of course!

- Capacità di parlare con gli animali: Sarebbe fighissimo capire che pensa Ettore quando mi fissa per istanti interminabili. Farà un pò S. Francesco però mi piace..

- Fermare il tempo: per certi momenti che sai che non dureranno..premere stop e fermarsi, inebetite..

- Telepatia: mmm..no..a pensarci bene questo ce l'ho già, con pochissimi eletti

- Invisibilità: perchè sono curiosa e vorrei scoprire se quel qualcuno con me fa la doppia faccia oppure no.

- Volare: per vedere tutto e tutti piccoli, per ridimensionare, per toccare le nuvole.

Ora tocca a voi..facciamo un viaggio di fantasia, quale superpotere vi piacerebbe avere e perchè?


lunedì 15 settembre 2008

Meglio cambiare,neh???


Abbandono il mio biondo platinato per un colore molto più caldo e che sento proprio mio in questo momento.

Da un recente e personalissimo sondaggio l'80% degli intervistati (esclusi mammà e papone) mi preferisce così..

E io mi ci sento proprio bene.

D'altronde, basta poco, che ce vò....

mercoledì 10 settembre 2008

Se ne dicon di parole




" se ne dicon di parole gocce come quando piove...
se ne dicon di parole sono schegge di rancore....
...figlie dell'aridità sono lacrime a metà.."

martedì 9 settembre 2008

Ci pensavo oggi mentre camminavo, quando mi capita di sentire proprio quella canzone, quando i ricordi si fanno nostalgici.


Mi manca lui, il mio amato tango.


Mi manca come il corpo di un amante con cui ci si fonde a occhi chiusi, mi manca come una mano poggiata piano sulla guancia, come un braccio che ti cinge la vita.


Nei momenti di quiete, quando la casa è silenziosa, indosso le mie scarpe, complici di mille passi timidamente audaci, e ballo. Ballo da sola. O abbracciata a un pensiero geloso, capriccioso, triste, euforico.


Rumore di tacchi sul parquet e profumo di intense emozioni. Di labbra colorate di rosso e piedi bianchi. Di te, così languido e fiero.



Di occhi aperti e poi chiusi o un pò e un pò.


"Il tango è un pensiero triste che si balla"
Nell'aria: questo...

giovedì 4 settembre 2008

Trovami un marito mamma

Chiacchieravo allegramente via msn con Milena, una cara amica, che scrive 'sta frase, tratta da una canzone di Renato, e di colpo un'illuminazione!

Che al giorno d'oggi l'unico rimedio sia farsi trovare un marito dalla mamma?

Con la scarsità di materia prima (attenzione, materia prima di qualità) sarebbe meglio fare" 'ndo cojo cojo" (traduzione per i non romani "dove prendo prendo").


Poi faccio un ragionamento di pura fantasia (per fortuna) e mi metto a pensare a che tipo di uomo mammà vorrebbe accanto a me.

Oltre a sperare in tutte quelle belle cose che naturalmente ogni genitore desidera per la propria figlia, io mi immagino che la scelta per la sua primogenita (la sottoscritta) ricadrebbe su un benemerito soggetto.


Analizziamo punto per punto:


- illibato, o comunque sia di quelli che non ti toccheranno prima del matrimonio e dopo un fidanzamento di almeno dieci anni (e che dopo scoprirai che lo fanno in una sola posizione per un tempo record)


- educato, preciso all'inverosimile, pesante..che se ti scappa una sola parolaccia perchè magari ti si rompe un'unghia sulla carne viva, ti mette alla gogna


- colto, il che mica è un difetto per carità, però acculturato/noioso (per la serie non sia mai che la mia bambina frequenti un buzzurro)


- un salutista, che ti nasconde le sigarette


- un preciso, uno iper organizzato


Oh, a me viene in mente solo lui!

Per mio padre, manco a dirlo, il punto fondamentale sarebbe solo il numero 1.