lunedì 30 giugno 2008

Parole per me

Ci sono parole che non scrivi te, ma vorresti dirle, pensarle, crederci.


Ti fanno bene perchè sono come carezze quando dormi...ti fanno piacere, ti sedano il corpo, ma poi, con la razionale luce del giorno fai finta di non averle mai sentite. Perchè evocano grida impotenti.


Queste parole non sono mie, ma sono per me.



"Sara, sai che non ci si lascia mai? C'è sempre chi vuole che sia così ma nessuno dentro ci riesce veramente. A volte vincono le paure, a volte la razionalità....

E allora te ne fai una ragione, copri l'odore dell' Amore con la rabbia."





Grazie...


E con questa saranno tre le volte in cui te lo dico: te mi emozioni...

giovedì 26 giugno 2008

ROSSOVIVO



Rossovivo non come la rosa ma come il sangue che esce da questa.

Rossovivo come lo smalto che colora le mie unghie.

Rossovivo come la Vita,come le promesse.

Le promesse....mi hanno insegnato che vanno sempre mantenute, oppure se si pensa che non si potrà onorarle, non vanno fatte a priori.

Avete presente quando si promette qualcosa ad un bambino e poi non si mantiene fede a questo tacito patto? Piange, piange forte come un lupo ferito. Il suo pianto sembra una preghiera, una richiesta d'aiuto, il grido di un animale colpito a morte. Perchè poi, in fondo, noi esseri umani altro non simo che animali, forse leggermenti più evoluti.

Il mio gatto, per il suo essere felino, è coraggioso. Eppure non è dotato di quel qualcosa in più che noi dovremmo avere..dovremmo. E le promesse non le fa, perchè non le conosce e quindi non può NON mantenerle.

Oggi la mia giornata è ROSSA..

Oggi giro sola per la mia casa vuota, cantando dietro lo stereo questa.

"un lieto fine era previsto e assai gradito.."

domenica 22 giugno 2008

Febbre estiva


Solo io potevo svegliarmi di domenica mattina con la febbre a 38.5... Ci saranno 40 gradi fuori e io a imbottirmi di Tachipirina..
Ieri sera stavo già male però ho detto "chissenefrega dai" e sono andata a ballare a I Giardini del Tango.
Tenevo nascosti i fazzoletti nel reggiseno (non per ingrandire le tette!) in caso di necessità e avrò smocciolato almeno un tre tangueri assolutamente sconosciuti...
Ieri pensavo che quello che succede nella milonga ( il locale dove si balla el tango) ha un pò la stessa dinamica di quello che accade fuori,mi spiego: l'uomo si guarda intorno, passeggia su e giù per la pista e poi invita una donna a ballare. Naturalmente lei può rifiutare, con garbo s'intende..:-)
In ogni caso è comunque lei a SCEGLIERE anche se apparentemente può sembrare che il gioco lo conduca l'uomo.
Allora penso che forse ho scelto questo ballo per una sana curiosità e voglia di riscoprire i ruoli tradizionali all'interno di una coppia.. Lui che guida lei ma la lei non è passiva, tutt'altro.
Comunque, credevo che una sana ballata e una ciambella fritta di ritorno a casa mi rimettessero in sesto,invece...
Respiro come un carlino e gli occhi sono gonfi come dopo un addio in stazione..poi quando ho la febbre divento bisognosa di coccole e attenzioni.
Vorrei un abbraccio forte e un pò di carezze sui capelli che mi ricordano quand'e piccolina.
....................................
Vorrei esistesse una medicina in grado di far passare tutte le mie paure e le mie ansie che, complice il caldo e il febbrone, mi tornano alla mente..
Qualcuno di voi conosce la ricetta???

lunedì 16 giugno 2008

Leggera

Dietro le quinte poco illuminate e silenziose, le gambe tremano e, insieme al tuo, senti i cuori dei tuoi compagni di ballo battere all'impazzata..un insieme di tamburi scoordinati e rumorosi.



Poi si apre il sipario, SI INIZIA!



Gli attori si muovono abili sul palco; risate del pubblico, applausi, battute..quella battuta, dopo quella parte il nostro pezzo..Un bacio sulla spalla ricambiato da un sorriso stempera la tensione.



Le note di un tango malinconico si fanno spazio nell'aria piena di fumo bianco, quello di scena, quello che serviva a rendere tutto un pò più speciale.




Entro fiera e con passo sicuro, penso che le ginocchia che tremano non si vedono dalla platea e evito di guardare in sala per non emozionarmi troppo.






E ballo..ballo stretta a Daniele, compagno di tango e amico prezioso. Ci guardiamo in segno d'intesa e mi lascio portare dalla musica e dalle sue braccia.










Sento i respiri rotti dall'emozione e tutti gli occhi addosso.."Guardano solo noi" penso, e l'adrenalina sale.


Niente più pensieri tranne uno, che mi accompagna anche oggi, come una carezza sulle guance...In sala c'erano gli uomini della mia Vita che mi vedevano danzare.
Poi scivoliamo fuori dalle quinte, contenti e col cuore ancora gonfio di emozione. Ci abbracciamo tenendo tutti tra le dita tremanti una sigaretta..Stavolta ha il sapore della soddisfazione e della condivisione di un momento unico, irripetibile.






venerdì 13 giugno 2008


Anche se avrei voluto vivere questo momento con più serenità e leggerezza è arrivato...
Domenica 15 giugno, ore 20 e 30, salirò sul palco di un teatro sempre troppo grande per la mia insicurezza da ballerina agli esordi, con addosso un vestito nero e le mie adorate scarpe da tango. Rosse.
Come l'amore, come la Vita, come questo ballo che ho amato fin da subito e che mi fa toccare grandi emozioni tra braccia sconosciute o dolcemente famigliari.
Prima di iniziare un gran respiro, un bacio silenzioso verso la sala e uno verso il cielo. Un sorriso a chi condividerà con me quella fetta di palco che odora di legno.
Un abbraccio a me stessa, alla Sara con l'esuberanza tipica dei timidi e a quella esigente e rigorosa.
Un sorriso che si aspetterà una risposta carica di complimenti, da Fabiana e Salvatore, i miei insegnanti che mi hanno incoraggiata, sgridata, sostenuta e capito certe sfumature leggere con la sensibilità di chi sà.
E voglio dire tutto quello che mi passa per la testa solo ballando. Perchè ho imparato che il tango è un pò come l'amore...a volte si guarda nella stessa direzione...altre no.
Non so nemmeno chi verrà a vedermi..se papà si nasconderà tra la folla...
Adesso non m'importa più...io, domenica sera, ballo solo per me.

lunedì 9 giugno 2008

Adios Nonino

Solo questa per te, nonno...

sabato 7 giugno 2008

I bambini

Mi piacciono tanto i bambini.

Sono belli e luminosi così come i loro sogni, non ancora corrotti.

Sono risa fragorose e pianti che assomigliano a preghiere.

Sono occhioni immensi che sembrano contenere un mistero, una verità che crescendo si dimentica.



Sono creatività, favola, musica, tempera colorata che ti lasciano sui pantaloni e sulle guance.


Questi ultimi giorni sono stata con loro, a cantare, dipingere, giocare, consolare bambini con cui parlo due lingue diverse. Faticoso, ma loro non ci fanno caso se sbagli un tempo verbale. Ti apprezzano e ti sorridono per quello che sei, per quello che gli dai.


Una bambina mi fa "te sembri una principessa". E sorrido, anche un pò imbarazzata, perchè se te lo dice un bimbo vuol dire che i suoi occhi vedono qualcosa in più.



Ma forse anche CHI mi ha scattata questa foto mi vede tale. Infatti gli dico sempre che ha gli occhi bambini. Forse è per questo che si ostina a portare gli occhiali scuri...

Ho toccato con mano le paure dei piccoli..quella per il buio, per i mostri e la paura di essere abbandonati. Perchè crescendo le prime due svaniscono mentre la terza resiste e cresce con noi? A questo pensavo tornando a casa...

E mentre mi avviavo verso la fermata dell'autobus canticchiavo questa canzone...

Pare che un bimbo, un cucciolo di soli 7 mesi, l'abbia gradita mentre gliela intonavo per farlo addormentare.





lunedì 2 giugno 2008

Istanti

ISTANTI.
Istanti di istinti, di risate, di passione, di promesse.
Istanti simili a morsi dati con l'effetto di una fame insaziabile, che più ne mangi più ne vuoi...
Istanti ingordi, goderecci, famelici, caldi, veloci, effimeri.
Abbracci timidi altri avvolgenti, che mi fanno sentire al sicuro e allo stesso tempo laceranti: uno strappo nella carne viva.
Lenzuola chiare che profumano di attesa e occhi che parlano più di quanto le labbra facciano.
Mi abbandono al sonno perchè mi sento sicura, io che sono abituata a tenere tutto sotto controllo, o meglio, mi illudo di farlo.
Momenti in cui tento di farti ballare un tango dicendoti che stavolta sei tu che devi abbandonarti...ma i tuoi piedi sono troppo ben piantati a terra, i miei hanno voglia di volteggiare tra i vestiti sparsi a terra e l'odore di sigaretta...
Forse in quel momento un pittore silenzioso ci dipingeva cosi: Tu realista,concreto, ben saldo sul terreno, io con i piedi sempre staccati da terra...avrei dovuto fare la ballerina,chissà...
Sogno di danzare su note suonate dalle tue mani, sarebbe una creatura artistica pulsante di vita propria.
Che poi ci penso alla mattata di cui spesso parlo...mi basterebbe solo un biglietto,un portatile e un'enorme dose di coraggio...
Mi basterebbe mettere quei punti nella carne stretti stretti, per non far sanguinare più ferite ancora aperte.
Ma non so quanto ci vorrà....aspettami, se puoi.