venerdì 30 maggio 2008

SARA & BK

Quando hai un blog ti fa strano parlare con persone alle quali non riesci a dare un volto, una voce...però ci sono, alcune lontane da te, altre vicine, altre ancora capitano nella tua città per un concerto, anzi, un concertone, e, guarda Caso, si trovano a casa di amici che, ariguarda il Caso, abitano a poche centinaia di metri da casa tua!




Eh sì, allora che si fa? Ci si incontra, ovvio!




Uno si legge per mesi e in un certo senso ci si conosce già, è come andare a prendere un vecchio amico che non vedi da un pò....questo è quello che ho provato stamattina mentre andavo incontro a Bk.




Rilassata e contenta vado verso il luogo dell'appuntamento, ci si riconosce subito e ci si saluta proprio come vecchi amici.




Cerco di associare il volto e gli occhi a quei post che ho letto un sacco di volte, che mi hanno emozionata, e a quelle parole che spesso mi hanno letta in profondità.




Bruno è solare e allegro. Ha occhi scuri che sorridono e scatta foto che nemmeno te ne accorgi.




Due succhi di frutta dello stesso estivo colore ci fanno compagnia tra chiacchiere e risate e qualche foto ricordo.









Due accenti diversi, storie da raccontare, riflessioni sui rapporti di oggi, sullo stesso mondo bloggers e sul perchè si mette il proprio diario on line.





Tantissime risate, era da un pò che non ridevo così di gusto...grazie.







Davvero un bell'incontro, piacevolissimo....Alla faccia di chi critica i bloggers e lo spazio virtuale in cui scriviamo, quell' altra dimensione in cui è possibile che un mostro della frutta e una principessa che crede nel principe azzurro, possano incontrarsi nella realtà.


giovedì 29 maggio 2008

POST EGGIO



Passo la patata bollente a Queen Ice!!! :-)


Carino questo giochetto!!!!


PS se volete iscrivervi andate sul blog di Jury


lunedì 26 maggio 2008

Faccio outing


Ho sconvolto le amiche, destato sguardi sbalorditi,espressioni incredule e smorfie da parte di mia sorella..con voi faccio OUTING e ve lo dico.



Si,lo trovo tremendamente sexy, di quelli che ti fanno sangue....
Con quello sguardo un pò così, la sigaretta virile, la barba incolta quanto basta....



Avrà l'età di mio padre, ma quanto mi piace...( Dottor Freud, ho qualche problema??? Mmm..lei dice eh..)



LUI, GIORGIO TIRABASSI!!!!!!






Mi piace proprio...che devo fa??????

venerdì 23 maggio 2008

BLACKOUT




Ieri mattina temporalone con grandine, di quelli che arrivano all'improvviso e ti fanno correre a chiudere tutte le finestre e controllare i vestiti stesi, e le ciotole di Ettore (il gatto) e.....oddio, è andata via la corrente mentre e io stavo lavorando al pc e non ho salvato il lavoro!!!!!




E' proprio vero, io non SALVO mai nulla, in primis me stessa....




"Vabbè,mò torna la corrente" mi dico.... e invece niente...scendo per le scale, incrociando e scontrando altri condomini preoccupati e arrabbiati. Il mio quartiere allagato, sommerso da acqua e terra...oddio!




Vigili del Fuoco impegnatissimi a correre da una parte all'altra e a liberare giovani donzelle da quella trappola che è l'ascensore..mai viste così tante Forze dell'ordine tutte insieme e devo dire che la divisa dona eh...:-) vabbè basta!




Faccio due passi e vedo il traffico ancora più pazzo del solito causa semafori fuori uso e la gente mormora che la luce mancherà per non so quanto...



Torno a casa per l'ora di cena e vedo il mio palazzo,scuro già di suo, ancora più nero. Tristezza.



Salgo le scale con una lampadina che mi ero portata ma la paura di incontrare qualcuno per le scale un pò c'è.



Apro la porta e trovo mia mamma che prepara la cena e per casa sono sparse un sacco di candele...è una bella atmosfera: senza Tv, musica o altre distrazioni puoi solo parlare e magari in questo periodo non è poi così male...



ma ho notato che, vuoi il buio, vuoi la mia indole che s'è capito come son fatta, stavo iniziando a perdermi in un pò troppi pensieri. Allora decido di uscire, chiedendo ad un'amica che abita in un palazzo più fortunato, qualche Kwatt per ricaricare il mio telefonino.



Riscendo le scale e trovo sotto casa due pompieri attempati e guasconi intenti a svuotare il garage che sembrava una piscina d'acqua marrone.



"Attenzione signorina quando torna a casa eh...bella com'è.." intendevano fare un complimento ma mi hanno messo ancora più ansia.



Un paio d'ore dopo,col telefonino carico e la lampadina nell'altra mano ritorno a casa, pronta all'eventualità di trovarmi avanti Dario Argento...



Chiudo la porta alle spalle e mi sdraio sul divano, al buio completo.

Accendo solo una candela e un pò ritornano i pensieri che avevo lasciato dopo cena.



Squilla il telefono, è lui.



Lui dalla voce sempre allegra e sorridente.




La telefonata di ieri m'è sembrata ancora più intensa, se possibile, tanto che sono riuscita a malapena a controllare alcune parole troppo grandi da passare attraverso una cornetta. Meglio così.



Quando chiudo il telefono penso che sono questi i momenti in cui mi manca davvero, quei momenti in cui un pò gioco a fare la bimba che ha paura del buio ma forse neanche troppo..

Penso che ha ragione una canzone che piace tanto a mia sorella quando dice "Quanto ci costa aver scelto di vivere soli a metà.."



Decido di disegnare un pò alla luce di qualche candela...disegno come mi viene e un pò ci scrivo pure sopra...poesie, pensieri, canzoni...non importa. Sto così quasi un'ora quando sento tornare a casa papà e allora gli faccio compagnia con una sigaretta e due chiacchiere.



"Papi, ti ricordi quando da piccola avevo paura del buio e tu ti sedevi sul letto vicino a me fino a quando non mi addormentavo?"penso di dirglielo ma la frase esce silenziosa insieme al fumo di una Philip Morris.



Vado a dormire e leggo il libro consigliatomi da un'amica fin quando gli occhi non sono troppo stanchi e mi addormento.



Alla fine, col buio, ho sentito vicine molte più persone rispetto a quanto potessi immaginarmi, solo una cosa m'è mancata: la musica.



Ma forse sono belle note anche le risa leggere al lume di una candela in una serata senza luce.









martedì 20 maggio 2008

Una donna


Ho conosciuto una donna forte e fragile, dal portamento regale e austero come quello di una ballerina abituata alla fatica e alla disciplina.
Una donna che non ama farsi vedere piangere.. e quando capita il suo è un pianto silenzioso, che assomiglia più a una preghiera sussurrata.
Una donna che sa sorridere della Vita, consapevole che tutto quello che possiede l'ha ottenuto con fatica e dolore e dedizione.
Una donna che non ha paura di stare in un letto troppo grande per una persona soltanto, lei sa anche abbracciarsi da sola quando occorre.
Una donna che sà che suo padre l'ha amata anche se non ha mai saputo dirglielo e non cerca in un uomo colui che possa medicare quella ferita..potrebbe farlo una persona soltanto.
Una donna che sa abbracciare sua madre, stanca e pura come una bambina.
Una donna che dipinge coi piedi scalzi e una sigaretta tra le labbra..
Una donna che balla con gli occhi chiusi...
Una donna che stringe a sè le emozioni e i sorrisi colorati delle persone scrivendoli sulla carta, mentre viaggia di notte su un treno silenzioso..
Una donna che stringe al seno un bambino con i suoi stessi occhi nocciola...

IO, DA GRANDE, VORREI ESSERE COME LEI....
Nell'aria: Duo de Amor - Astor Piazzolla

domenica 18 maggio 2008

Claustrofobia


Mi manca l'aria. C'è troppo traffico,troppe persone, troppo vociare indifferente alla mia richiesta di silenzio..
C'è paura,gelosia, insicurezza, impotenza, rabbia..Nessuno se ne accorge, nessuno ti aiuta.
Fatemi uscire che non riesco a respirare..fatemi uscire cazzo.
Mi sento schiacciata tra odori e sudori che non mi piacciono, che non avrei mai scelto...E troppe risa leggere, troppe grida euforiche e isteriche.
Dove sei??? Chiamo il tuo nome ma un grido silenzioso resta bloccato nella gola.
Fatemi uscire.
Dov'è la porta?
Come cazzo si esce da qui?
Cerco, tra la folla sudata, occhi che possono somigliare ai tuoi. Ma non sono i tuoi.
Abbracciami che ho bisogno dell'aria profumata e familiare del tuo collo. Ma non ti trovo, sei perso in quel caos dal quale sono fuggita.
Non rientro là, se vuoi cercami tu.
Il respiro è corto, ho fame d'aria e di libertà.
Sono seduta su un marciapiede con una sigaretta tra le dita che tremano troppo; non la fumo, mi fa solo compagnia.
Sono fuori ormai.
Le voci le sento lontane.
Ma non sono ancora libera. Mi servono quelle chiavi che aprono proprio quella serratura....Non le trovo,dove stanno?
No,non puoi averle tu. Tu hai le tue, io le mie...
Non le trovo!
Non è che le ho perse?
Erano quelle con cui giocavo da piccola, affascinata da quel rumore metallico, ma ora non ricordo dove le ho messe...
Mi servono assolutamente. Devo uscire.

mercoledì 14 maggio 2008

Ti dedico un pensiero in questo giorno così speciale per te, un giono che stavi quasi per dimenticare per via delle enormi preoccupazioni che ti stringono, soffocanti, in questo periodo. Te l'ho ricordato io, stamattina appena alzata con gl'occhi ancora semichiusi...e te hai sorriso, mentre prepararvi il caffè, come fai da una Vita, da quando i ricordi m'accompagnano.
E mi sono vestita di corsa, perchè sono perennemente in ritardo, io che rimando le cose che mi mettono ansia e te che m'hai sempre detto che le cose vanno affrontate di petto, fanculo a tutti, certe volte...
Te che nel momento più brutto della mia esistenza mi hai tenuto la mano, come quando ero piccola e sognavo i "mostri"...anche in quegl'anni tornarono i mostri, ricordi? solo che non avevano occhi terrificanti...qualcosa di decisamente più brutto, che una ninna nanna non può far passare...
A te, un pò ingenua e troppo altruista tanto da non pensare quasi mai alle tue esigenze.. "Oh, sei una persona, cazzo!" ti dico sempre e tu non mi rispondi e fai altro...
Io, che t'ho vista piangere in silenzio e nascosta, ma forse non abbastanza bene ai miei occhi di bambina che t'hanno scoperta....
Io che per un periodo t'ho odiata, ma forse è vero: si odia sempre chi ci dà troppo amore.
Te che dicevi che lui non era quello giusto e io, tornando a casa quella sera col mascara colato, che ti dicevo che mi era entrato qualcosa negl'occhi mentre ero in moto.
Le litigate, le riappacificazioni, i musi, i sorrisi, i silenzi...Siamo diverse, diametralmente...ma non vuol dire che non ti ami.
Sò che piangerai dxall'emozione vedendomi ballare perchè magari avresti voluto farlo anche tu, ma non hai potuto...
A te, che mi hai desiderata fortemente e con ancora più forza hai desiderato che mi chiamassi proprio Sara ( ed io mi sento proprio SARA) dedico queste timide righe che non leggerai mai..
Con tutto l'amore che posso,
Tanti auguri, Mamma.

lunedì 12 maggio 2008

Metà e metà


Dietro ad un blog il cui colore dominante è il rosa non è detto che ci sia una persona che vede tutto di quel colore, anzi...mi illudo, spero, che sia la sfumatura predominante del mondo che mi circonda: mi sbaglio. Il più delle volte incontro bieche tonalità di grigio scolorito. Che palle.
Non che io sia una santa, per carità...ho sempre detto che non è facile starmi appresso. Viaggio ad un'andatura particolare, davvero pochi sono quelli che riescono a seguirmi. In determinati momenti dela mia vita poi, mi sarei fermata per vedere se quel qualcuno c'era ancora dietro di me, oggi no, se riesci a seguirmi bene, altrimenti proseguo il mo viaggio da sola.
Penso di essere una buona compagna di viaggio, accogliente, premurosa, curiosa, solare...
Forse quello che desidero in questo momento non è tanto qualcuno che mi segua, quanto qualcuno che nel viaggio mi sia di fianco...la strada non la posso scegliere per due persone, per me soltanto sì.
Ultimamente però mi scopro diffidente, pazzoide, poco tollerante...Ho una grande pazienza, chi mi conosce può confermare, ma da un pò mi sta abbandonando pure lei. Basta poco per farmi allontanare..l'ho detto prima, in questo momento sono così.
E chissenefrega se non vado bene a qualcuno, devo stare in pace con me stessa e la sera, quando vado a letto, o l'insonnia mi fa disegnare, farmi un sorriso da sola.
Un pò angelo e un pò diavolo,non è casuale l'immagine che ho messo....l'ho perfino disegnata e regalata.... volevo mandare un messaggio forte, senza parlare.
Il disegno realizzato da me è ovviamente in bianco e nero...non sono una da mezze misure, ma questo s'era capito....
Continuo a caminare nella mia immensa città da sola, con a tratti una sensazione lacerante che m'accompagna che poi tenta di trasformarsi in un sorriso fatalista.
Ballo con tutta la passione che posso stretta tra le braccia di chi in quel momento mi comunica qualcosa pur senza aprir bocca.. perchè il tango è dialogo muto.
Allora lì non lo so a quale metà del disegno appartengo, ma forse è uno dei pochi momenti in cui sono me stessa, senza barriera.
Sono stufa delle provocazioni che mi confondono soltanto, stufa di parlare con persone che sembrano bambini...i piccoli sono meravigliosi in quanto tali, quando cresci e saresti in grado, biologicamente parlando, di metterne al mondo uno, sei solo un tantino patetico...
Vado avanti per il mio viaggio, non mi volto più a vedere se c'è qualcuno che mi segue, perchè devo sentirti affianco, che mi sfiori appena le dita.
E poi la Vita è intelligente, ci pensa da sè.....

venerdì 2 maggio 2008




Il coraggio ce l'ho, è la paura che
mi frega! (Totò)
Eh già....